lunedì 12 marzo 2018

Ti porto con me, nello zaino.

Mi è capitato spesso in questi giorni di pensare a tutte le persone che ricordo, che ho ricordato e che ricorderò nelle mie preghiere e ovviamente penso a come avrò occasione di farlo anche durante il cammino. Si, perché quello che mi porterà a Santiago, voglio ricordarlo sempre, sarà un pellegrinaggio.
Voglio proprio, decisamente, che sia un pellegrinaggio, non un semplice viaggio, una vacanza, una sfida, una fatica, una prova.
Come tale quindi non potrà essere vissuto senza la preghiera. Nelle mie preghiere ci sono sempre tante persone, vicine o lontane, presenti o assenti, viventi o defunte, care o meno, tante persone che affido all'abbraccio e alle cure del Signore ogni volta che prego pensando a tutti quelli che si affidano a me o a quelli a cui voglio sentirmi vicina nella preghiera.
Ho davvero molte persone da ricordare nella preghiera: la mia famiglia, mio marito e la mia bambina, poi i miei genitori e mio fratello con mia cognata e mio nipote, i miei parenti più stretti e  lontani e i miei suoceri (anche se purtroppo mio suocero l'ho conosciuto poco) e i parenti di mio marito, insomma la mia famiglia; ci sono poi tante persone che hanno voluto bene a Fedra: tanti medici come Giovanni, suo secondo papà, e poi tutte le dottoresse della pediatria che l'hanno vista crescere fino a chi si è occupato di lei negli ultimi tempi in rianimazione e ancora la ricorda come Alessandra e Berni, i tanti infermieri e infermiere e ovviamente tutte le persone che mi hanno tanto aiutata durante i numerosi ricoveri che si sono susseguiti negli anni, prima tra tutti la zia Tilde.
Il mio mondo è la scuola e in tanti anni ho avuto moltissime colleghe e parecchie centinaia di alunni (insegnando religione in ogni classe ne ho a centinaia ogni anno!) presenti e passati che a volte nemmeno ricordo più, mi piacerebbe tanto scrivere ogni singolo nome e lasciare un biglietto come preghiera per loro a San Giacomo, ma sono tutti scritti dentro di me!
Ho tante colleghe insegnanti di Religione della mia diocesi e con alcune di loro ho stretto profondi legami di grande amicizia ci incontriamo ogni volta che possiamo e stiamo tanto bene assieme, una collega speciale che mi ha fatto riscoprire la voglia di studiare è stata poi Patrizia che con la sua vastissima cultura ha sempre animato le giornate in cui d'estate si va in montagna per preparare lo studio dei testi per i Gruppi d'Ascolto, come potrei dimenticare il mio caro direttore Roberto a cui mi sento ancora profondamente legata anche se non è più il capo e don Valter che dopo don Rino è stato uno dei miei direttori "storici".
Nella mia parrocchia ci sono molte persone che mi hanno detto di ricordarle e come potrei non farlo? E in particolare c'è il Gruppo d'Ascolto che mi ha accolta quando ho perso Fedra e che mi ha fatto trovare la voglia di riprendere a studiare anche grazie a don Italo. Ora il mio parroco è don Alfredo e siccome in realtà abito lontana dalla parrocchia che continuo a frequentare, ho anche don Gianni come parroco, che mi ha tanto aiutata, supportata (e sopportata) sopratutto durante le varie giornate di preparazione ai Gruppi d'Ascolto in montagna a Soramaè con tutti gli altri partecipanti a quelle serene giornate.
Voglio portare nel mio zaino anche i compagni di studi e i prof dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose, spero tanto che San Giacomo mi faccia ritrovare la motivazione necessaria per completare quanto ho voluto riprendere negli ultimi anni e riuscire ad arrivare alla laurea.
Tante persone fanno parte della mia quotidianità e per tutte voglio poter portare un pensiero, la dottoressa della farmacia, la fioraia che da quando ho perso Fedra mi prepara ogni settimana i fiorellini per lei, tante persone ammalate, amici vicini e lontani.
Ho tantissime amiche che ho visto poco o non ho visto mai alle quali sono legata grazie a varie esperienze del passato, soprattutto ai vari lavoretti più o meno artistici, come quando mi dedicavo ai lavori con le perline, con l'ago del chiacchierino o con le cannucce di carta intrecciate.
Quale migliore occasione di questo cammino? Ho già avuto modo di "portare e tenere con me" per tutto un pellegrinaggio queste intenzioni, nel mio recente viaggio in Israele avevo un bagaglio (piuttosto pesante) in formato valigia e uno in forma di preghiera.
Anche questa volta potrò dire, e per la verità ho già iniziato a farlo, "ti porto con me nello zaino" a molte persone. Mi fa piacere, mi dà conforto e senso, sapere che lo zaino che dovrò tenere sulle spalle lungo tutti quei chilometri e che cercherò di preparare in modo più essenziale possibile perchè sia meno pesante, in realtà conterrà decine e decine di persone a cui penserò e per cui pregherò per tutto quel lungo cammino.

sabato 3 marzo 2018

Freddo

Ci pensa il tempo di questi ultimi giorni a farmi rendere conto di quanto sia lontano ancora il mio progetto, l'estate, magari anche la sofferenza per il caldo che devo mettere nel conto.
Da giorni non riesco ad andare ad "allenarmi" con le mie camminate che erano diventate ormai consuete. Fa freddo, o piove, o c'è la bora, o c'è la neve, o tutte queste cose messe assieme.
Sarà che aspetto con impazienza di partire e mettermi alla prova, ma quando penso che il freddo mi fa perdere anche i buoni propositi di riprendere con costanza a camminare ogni giorno per qualche chilometro, inizio a perdere un po' di fiducia nelle mie capacità.
Niente paura Renata! Un passo alla volta! Intanto leggi, preparati, pianifica.....