domenica 25 febbraio 2018

Revisione e tagliando

Ogni bravo viaggiatore prima della partenza controlla accuratamente il suo mezzo di trasporto e chi sono io per infrangere questa buona regola?
Dal Web
Da anni soffro (in silenzio, stoicamente ed eroicamente ... o stupidamente) di un gran male ai piedi, per la precisione ai metatarsi. Ormai camminare per me era esattamente come una passeggiata continua su sassolini, alla faccia della mia passione per i tacchi alti che ho dovuto mettere a riposo.
Finalmente mi sono decisa ad andare da un podologo e ho avuto la grande fortuna di trovarne uno molto bravo: Andrea, "genero o quasi" della mia carissima amica Claudia. E così adesso anche i miei piedi hanno fatto la revisione e il tagliando, ho un paio di "gomme" nuove (leggi plantari) con cui affronterò senza dolori il mio cammino e non vedo l'ora di partire! Unico timore che mi resta è quello di evitare le vesciche, ma anche a questo penserò per bene più avanti!

mercoledì 21 febbraio 2018

Un dono molto gradito

Le guide che mi ha regalato Francesca
Qualche giorno fa ho ricevuto da Francesca un bellissimo dono. Aveva ordinato un paio di guide per il cammino ed entrambe sono arrivate doppie così ne ha date due anche a me. Sappiamo bene che non sono completamente attendibili, tutti quelli che hanno fatto il cammino a cui abbiamo chiesto informazioni ci hanno detto che non ce n'è una che sia completamente affidabile, però è sempre utile raccogliere almeno le informazioni sui luoghi che vedremo e fino ad ora ciò che ho leggiucchiato a spizzichi e bocconi mi è sembrato interessante.
Non è obbligatorio rispettare le tappe descritte, lo so, ma conoscere già prima i luoghi che vedrò mi fa solo attendere con più entusiasmo il momento della partenza e anche se leggo di camminate lunghissime ogni giorno (e so che con molta probabilità non ne sarei in grado) è consolante sapere che possiamo sempre decidere di accorciare i percorsi, magari aggiungendo un giorno alla tabella di marcia, e vedere con più calma i luoghi che ci interessano di più.

lunedì 19 febbraio 2018

Un allenamento da incoscienti!

Sto prendendo coscienza della lunghezza che più o meno può avere una tappa del cammino, diciamo che una distanza tra i 20 e 25 km in un giorno attualmente non mi spaventa, diciamo anche che un conto è camminare per tutti questi chilometri un giorno, un conto è farlo con uno zaino sulle spalle e per più giorni consecutivi! Nel frattempo avrò modo di allenarmi, e non escludo che gironzolerò attorno a casa con lo zaino magari suscitando risatine in chi mi vede.
Santuario Madonna dell'Angelo - Caorle
Foto dal web
Ma quello che ora mi fa sorridere è l'impresa che considero quasi una premessa alla mia scelta di lanciarmi nel cammino e che quando l'ho compiuta mi è sembrata un'enormità!
Basilica Madonna della Salute
Venezia
Durante la scorsa estate Francesca (sempre lei a suggerirmi le buone cose e i buoni propositi, potrei decidermi a chiamarla la mia seconda coscienza!) aveva deciso di andare a piedi per un voto suo personale fino al santuario della Madonna dell'Angelo di Caorle. Presa dall'entusiasmo, dal voler condividere con lei questo voto, dall'idea di fare un piccolo pellegrinaggio, mi sono unita alla sua iniziativa.
Non avevamo però considerato che la strada da Jesolo a Caorle è poco sicura da percorrere a piedi, trafficata soprattutto in estate, buia nelle prime ore del mattino e alla sera, senza sentieri o marciapiedi per lunghissimi tratti.
Allora ci è venuto in mente che avremmo potuto andare fino alla Basilica della Madonna della Salute
a Venezia, decisamente un percorso molto più sicuro anche se forse più lungo.
E' così che siamo partite il 25 luglio di mattina presto, siamo arrivate prima a Punta Sabbioni e dopo aver attraversato in motonave il tratto di laguna fino a Venezia, abbiamo proseguito verso la Basilica.
Sono stati in totale quasi 28 chilometri e devo dire che una volta a Venezia praticamente arrancavo su e giù per i ponti, una volta tornata ho avuto per parecchi giorni la sensazione che le mie gambe fossero diventate blocchi di marmo ma... ragazzi... che soddisfazione!!!
Si, oggi rido di me stessa perchè sono partita assolutamente impreparata, per niente allenata, completamente priva del giusto abbigliamento e delle giuste scarpe però sono contenta di essermi messa in gioco perchè anche quella esperienza mi ha portata al punto in cui sono oggi, e ancora una volta grazie a Francesca!


domenica 18 febbraio 2018

Tecnologica ma non troppo (purtroppo)

Non voglio dire che rimpiangerò la tecnologia lungo il cammino!
Sto pensando che ovviamente non porterò con me altri mezzi di questo tipo oltre al cellulare e sarà questo il mio contatto con casa, il mio archivio di immagini (oltre agli occhi che cercherò di riempire per bene in ogni istante), il mezzo che avrò a disposizione per continuare a scrivere e soprattutto a pubblicare foto in questo blog.
Immagine dal web
Per questo motivo mi spiace di non essere abbastanza tecnologica da saper sfruttare ogni potenzialità del mio smartphone, perchè, diciamocelo, non è la stessa cosa scrivere ad una tastiera e scrivere su uno schermo! Se quindi fino a prima della partenza sarò in grado di esprimermi senza bisogno di essere sintetica, mi sa che poi.... stanchezza a parte.... per forza dovrò limitarmi, per la gioia di chi non ama troppe parole! Ma voglio sperare che saranno le immagini a parlare per me, e pazienza se non potrò dilungarmi nel descriverle!

sabato 17 febbraio 2018

Io e Francesca (sarà un post lungo ma doveroso!)

Francesca e io in vacanza a San Pietroburgo
Ci conosciamo da un sacco di anni io e Francesca, da quando poco più che quattordicenni abbiamo iniziato le scuole superiori (e se penso che l'Istituto Magistrale è stato abolito ormai da anni mi sento quasi un dinosauro!). Dopo la maturità ovviamente le nostre strade si solo allontanate verso l'università prima, il matrimonio poi, anche se ogni tanto ci vedevamo e scambiavamo volentieri qualche chiacchiera.
Ci siamo poi ritrovate colleghe insegnanti di Religione della Diocesi di Venezia per alcuni anni, quindi avevamo più occasioni di incontrarci ai vari corsi di aggiornamento o formazione, ricordo per esempio che quando lei e Luigi si sono sposati un anno dopo di me e Rudi le avevo dato tutti i depliant e le guide che avevo conservato dal mio viaggio di nozze a Vienna perchè anche loro avevano scelto quella meta (all'epoca non esisteva internet per avere ogni informazione, nè per pianificare e prenotare viaggi autonomamente!). Con la nascita dei figli i nostri impegni ed interessi erano naturalmente rivolti verso di loro e non c'era più così tanto tempo per pensare alle rimpatriate.
Con lei sono andata a quello che allora si chiamava Provveditorato agli Studi per ritirare la nostra nomina di insegnante di ruolo dopo che avevamo vinto il concorso. Poi Francesca passò da insegnante di Religione ad insegnante di classe e quindi anche le poche occasioni di ritrovarci agli incontri diocesani terminarono. Restava qualche incontro sporadico, qualche messaggio, qualche saluto mandato da parte di altri, ma sempre con la consapevolezza di avere in lei un'amica, vicina anche se lontana.
Solo dopo la perdita di Fedra e con il mio accostarmi all'iniziativa dei Gruppi d'Ascolto, quasi per caso (o per una Dioincidenza) ho ritrovato la vicinanza di Francesca, solo che adesso facciamo praticamente coppia fissa coinvolgendo anche i nostri mariti e i suoi figli!
Ogni anno in luglio la parrocchia organizzava (ed organizza) una settimana in montagna per gli animatori dei Gruppi d'Ascolto e l'anno dopo la perdita di Fedra sono stata invitata a partecipare almeno per un paio di giorni. Francesca quell'anno non era nel gruppo ma quell'ambiente mi era così piaciuto che dall'autunno successivo non solo avevo continuato a frequentare il Gruppo d'Ascolto, ma avevo anche voluto prepararmi per diventare anche io animatrice (oltre ad aver voluto tornare a riprendere gli studi di Scienze Religiose che avevo lasciato dopo la nascita di Fedra). Così l'estate dopo tornai in montagna per la settimana comunitaria del Gruppi d'Ascolto e quell'anno ritrovai anche Francesca, praticamente abbiamo trascorso la settimana a chiacchierare come se avessimo dovuto recuperare in pochi giorni tutti gli anni persi!
Da quella volta non ci siamo più perse di vista e spontaneamente abbiamo iniziato a trovare molte occasioni per vederci fino a decidere di andare spesso anche in vacanza assieme ai nostri mariti: a Vienna, a Barcellona, a Pompei, a Matera, a San Pietroburgo.... (seguiranno le altre!)

Dove volevo arrivare con questo lungo racconto? Al fatto che Francesca ha sempre detto che le sarebbe tanto piaciuto fare prima o poi il Cammino di Santiago e io le ho sempre risposto "lo farò con te!". E adesso ci siamo!

giovedì 15 febbraio 2018

Segni...

Se si possa parlare di segni non lo so, ma prima o poi troverò il tempo il modo e la voglia di raccontare come sono arrivata a questo punto. Mi riferisco al fatto che la decisione di fare il cammino di Santiago non è nata all'improvviso, sull'onda dell'entusiasmo e nemmeno è stata veloce ed avventata sia per me che per Francesca. Lei è stata la prima a parlarmi del suo desiderio di compiere il cammino tre o quattro anni fa. A quell'epoca sembrava soprattutto un sogno nel cassetto, di quelli che ogni tanto rispolveri  ma ai quali pensi con la tranquillità della convinzione che non li realizzerai mai. Invece durante questi anni sempre più spesso sono accadute cose che, guardandole con occhi un po' più sensibili del solito,  potevano sembrare dei segni che ci dicevano "Si,  devi farlo".
Prima pagina di GV25
Quello che è accaduto questa mattina sembra quantomeno confermare quello che io penso e cioè che veramente è arrivato il momento e che sempre più spesso questi segni arrivano: come ogni settimana ho trovato nella cassetta della posta il nuovo numero di Gente Veneta, il settimanale diocesano a cui sono abbonata, e proprio sulla copertina c'è questo articolo che parla del cammino di Santiago fatto da un ragazzo che noi maestre potremmo definire
"difficile"  al quale ha dato grande giovamento.
Ripeto, non so se si possa parlare di segni ma io lo faccio da anni, da quando Fedra mi ha insegnato a guardare con più attenzione ciò che accade ogni giorno, apparentemente scontato, riuscendo a capire che niente avviene per caso. E' vero, non li chiamo segni, io le chiamo "Dioincidenze"!

mercoledì 14 febbraio 2018

Lo zaino

Ho realizzato oggi, mentre meditavo davanti all'entrata del Decathlon (dove sono riuscita a non mettere piede anche se la tentazione era tanta!), che dopo circa trent'anni metterò nuovamente lo zaino sulle spalle! Chi lo avrebbe mai detto!
Consideravo chiuso con il lucchetto e la chiave perduta nei meandri di memorie lontane il mio periodo scout con annessi e connessi. Quante scarpinate, quanta fatica, ma quanta allegria e serenità! Poi come sempre capita la vita ha separato quell'allegra brigata di amici che pensavano ingenuamente che sarebbero stati uniti per sempre e ognuno ha seguito la sua direzione, io compresa. Restano contatti su facebook, qualche sporadica "reunion", l'idea sempre viva di ritrovarci per una pizza che ormai vaga da anni in sospeso.
Foto dal web
E tra qualche mese camminerò con lo zaino, sarà una scarpinata, sarà fatica, forse non sarà l'allegria della spensieratezza di gioventù ma la serenità dell'anima di una cinquantenne pimpante sarà il bagaglio che voglio riportare a casa con quello zaino.
Quanta vita in più, quante storie, quante preghiere, persone, esperienze, ricordi, rimpianti, rimorsi, ma anche tante soddisfazioni e gioie. Sarai pesante mio caro zaino, non solo per il contenuto fisico ma anche per quello che rappresenterai!

martedì 13 febbraio 2018

Eccoci, anche se in forte anticipo!

Non avrei mai immaginato di poter dire "si, ci vado anch'io, farò il cammino di Santiago" e invece sono qui a farlo e a scriverlo, con le carte d'imbarco del volo già prenotate e stampate.
Non saprei dire con precisione come sono arrivata a questo punto, per me il cammino di Santiago è sempre stato uno di quegli oscuri capitoli di storia legati ad atmosfere medievali, immaginato come l'estremo voto del pellegrino che lasciava tutto e faceva testamento nell'incertezza del ritorno. Cose del passato, di cavalli e cavalieri, quasi quasi di favole.
Invece sta diventando sempre più concreto, basta arrivare alla fatidica data del 3 luglio e con Francesca, mia carissima e preziosa amica, partirò!
Questo è solo il primo post di prova, di un blog di prova, che vorrei iniziare a scrivere fin d'ora.
Foto dal web
Nell'era di Facebook e dei post immediati e brevi, ho scelto di scrivere un blog, come facevo tanti anni fa, per essere libera di scrivere tutti i miei pensieri con l'intenzione (e la speranza di riuscirci) di poter lasciare qui il "prima-durante-dopo" di questa avventura.
Iniziando dal "prima", e visto che mancano ancora alcuni mesi, avrò tutto il tempo di gettare le premesse di questo racconto.
Piano piano scriverò di tante cose che sono accadute negli ultimi anni ed intrecciandosi l'una all'altra mi hanno condotta a questo punto: al non veder l'ora di partire per Santiago!