giovedì 15 febbraio 2018

Segni...

Se si possa parlare di segni non lo so, ma prima o poi troverò il tempo il modo e la voglia di raccontare come sono arrivata a questo punto. Mi riferisco al fatto che la decisione di fare il cammino di Santiago non è nata all'improvviso, sull'onda dell'entusiasmo e nemmeno è stata veloce ed avventata sia per me che per Francesca. Lei è stata la prima a parlarmi del suo desiderio di compiere il cammino tre o quattro anni fa. A quell'epoca sembrava soprattutto un sogno nel cassetto, di quelli che ogni tanto rispolveri  ma ai quali pensi con la tranquillità della convinzione che non li realizzerai mai. Invece durante questi anni sempre più spesso sono accadute cose che, guardandole con occhi un po' più sensibili del solito,  potevano sembrare dei segni che ci dicevano "Si,  devi farlo".
Prima pagina di GV25
Quello che è accaduto questa mattina sembra quantomeno confermare quello che io penso e cioè che veramente è arrivato il momento e che sempre più spesso questi segni arrivano: come ogni settimana ho trovato nella cassetta della posta il nuovo numero di Gente Veneta, il settimanale diocesano a cui sono abbonata, e proprio sulla copertina c'è questo articolo che parla del cammino di Santiago fatto da un ragazzo che noi maestre potremmo definire
"difficile"  al quale ha dato grande giovamento.
Ripeto, non so se si possa parlare di segni ma io lo faccio da anni, da quando Fedra mi ha insegnato a guardare con più attenzione ciò che accade ogni giorno, apparentemente scontato, riuscendo a capire che niente avviene per caso. E' vero, non li chiamo segni, io le chiamo "Dioincidenze"!

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti al mio blog sono ben accetti, ma per motivi di sicurezza dovranno essere approvati da me prima di venire pubblicati. Non verranno pubblicati commenti anonimi o inopportuni. Per tutti gli altri GRAZIE! Mi scuso se non saranno subito visibili ma cercherò di controllare più spesso possibile